maggio 08, 2009

Segreto di pesce. Gigli barchette mucche forchette






Elisa Talentino non si pone il problema di apparire, ai distratti che hanno bisogno di etichettare ciò che non capiscono, come “illustratrice” o “grafica”. L’importante è la trasmissione di un messaggio forte, ancorché affidato all’esilità di un segno, alla fragilità di un collage o all’ambiguità di uno slogan. Oppure, a volte, all’incontro fortuito con un reperto la cui forma rimanda a una costante immaginifica o simbolica: è nata così, dalla collezione di minimi umilissimi objets-trouvés una bella suite fotografica sul cuore.

Nelle opere esposte in questa mostra l’autrice sceglie la fragilità e la frammentarietà come elementi poetici e in quanto tali destabilizzanti, come lo è il suo stare in mezzo a due ambiti: quello della grafica di comunicazione e quello dell’arte, ossia il versante che dovrebbe vegliare su una responsabile produzione di immagini. Lo fa con eleganza e ironia, tra calembour ed emozionalità grafica, con la levità necessaria per non caricare di didascalismo i due messaggi più forti che intende lanciare: quello legato a un’emergenza esistenziale, laddove ad essere in pericolo è l’identità dell’individuo, e quello che insiste sulla necessità di discutere e criticare gli schemi, anche quelli iconografici, simboli di una prigionia mentale che, alla lunga, consuma e inaridisce anche il messaggio del mito e delle fiabe. Ma sono proprio le fiabe, ed Elisa con loro, a insegnarci che se ritroveremo grazia, talento e arguzia riusciremo a liberare la poesia e le sirene dalla cattività e dalle paludi di questi tempi terribili.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

ola... le dovrei chiedere una cosa...

Anonimo ha detto...

ecco cosa... matteo sei fidanzato? cosi per sapere.... grassie...

Anonimo ha detto...

mi potresti rispondere a karenyag88@yahoo.it
grassie. e se non rispondi me ne faro una ragione.

Anonimo ha detto...

se vuoi ti rispondiamo noi colleghi!!!